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L'infanzia dell'autrice a Siena, negli anni Sessanta. Una città che non esiste più, se non nei ricordi e nel Palio, vivo e vegeto più che mai. L'occhio della bambina di allora ("cittina" come si dice qui) si infila nel quotidiano con curiosità, perplessità e stupore, e vede cose e personaggi (un fantino ammaliatore, una sarta strega, un licantropo, un pesce Regina, ecc.) avvolti in magia e colore.